Il Parco della Versiliana
è stato reso celebre dal Festival della Versiliana che si
svolge al suo interno e dal ricordo di Eleonora Duse e
Gabriele D'Annunzio che vi trascorsero lunghi
periodi.
Entrando, una Villa imponente edificata alla fine
del '800 dai Conti Digerini- Nuti dà al visitatore l'idea di
entrare non in un parco pubblico, ma in un luogo privato ed
esclusivo. In realtà nel 1980 il Comune di Pietrasanta, con
una spesa di oltre due miliardi delle vecchie lire, deliberò
l'acquisto del Parco della Versiliana, che divenne così un
bene di tutti.
Il Parco della Versiliana infatti possiede
una rilevanza estremamente significativa da un punto di vista
naturalistico, con la presenza, al suo interno, di una grande
varietà di ambienti originari di grande interesse. Merita
quindi si essere visitato.
Si tratta di un ambiente ricco e
vario, che offre rifugio a numerose specie animali, anche se
raramente si ha la fortuna di incontrarli. Sono gli uccelli i
più visibili ed udibili: la gallinella d'acqua, l'usignolo di
fiume, la ballerina gialla, il martin pescatore e la folaga,
che si trovano nell'ambiente fluviale, mentre altrove
abbondano il merlo, la cinciallegra, il minuscolo scricciolo
ed il verzellino, e non è raro sentire il rumore martellante
del picchio verde ed il caratteristico verso del cuculo dal
ciuffo
Allo scopo di divulgare la conoscenza di questo
patrimonio di flora e fauna è stato messo a punto un progetto
per la realizzazione di un percorso naturalistico nel Parco
della Versiliana, per fornire ad un pubblico non specializzato
la conoscenza dei caratteri salienti del bosco da un punto di
vista naturalistico - ambientale.
La programmazione
prevede visite guidate nel parco nei giorni di martedì e
giovedì, dalle ore 17.30 alle ore 19.00.
Se si percorrono i
bei viali che si dipartono in tutte le direzioni e se si
osserva attentamente, dopo il primo impatto emotivo, ci si
accorge che quello che ad un primo sguardo può sembrare un
casuale ammasso di piante è invece il risultato di un ordine
naturale e preciso, per cui ad ogni zona corrisponde il suo
tipo di bosco e sottobosco.
L 'azione costante del mare e
dei corsi d'acqua ha determinato la formazione di lunghe dune
alternate a depressioni, entrambe con andamento parallelo alla
costa. Nelle depressioni comprese tra le dune vi è un elevato
tenore di umidità, con fenomeni di ristagno dell'acqua nei
mesi più piovosi: questi specchi d'acqua lunghi e stretti
vengono chiamati localmente "lame".
Al contrario, nei dossi
rappresentati dal corpo della duna, la natura sabbiosa dei
suoli permette un rapido drenaggio, creando quindi condizioni
di terreno asciutto, dove predominano i lecci, ma dove hanno
trovato il loro habitat naturale anche il pino marittimo e
quello domestico, in realtà di introduzione artificiale
dettata da ragioni di carattere economico: difatti la sua
coltivazione era volta alla produzione del pinolo e del
legname, che si dimostrò redditizia sino agli anni Sessanta.
In Versiliana il pinolo veniva raccolto e lavorato
internamente all'azienda, e più precisamente presso quel
curioso edificio ancora esistente definito proprio La Fabbrica
dei Pinoli.
Il sottobosco in queste zone è costituito in
prevalenza da liane, edera ed alcuni tipi di arbusti tra i
quali è facile riconoscere l'aromatico alloro ed il decorativo
pungitopo. Nelle depressioni si è invece insediato un bosco di
latifoglie decidue: farnie, olmi, pioppi, aceri, ontani,
frassini, carpini, frangole, che costituiscono l'aspetto
naturalistico di maggior rilievo della Versiliana, sia per la
ricchezza della specie, sia per la presenza di numerosi
esemplari monumentali, sia perché in Italia ed in tutto il
bacino mediterraneo questo tipo di foresta è divenuto
estremamente raro.
Il Parco della Versiliana è attraversato
da due corsi d'acqua: il fosso Fiumetto ed il fosso Tonfano,
lungo le cui sponde sopravvivono interessanti popolamenti di
vegetazione erbacea, composta prevalentemente da cannuccia di
palude, carici, salicaria, giglio d'acqua. L'ultimo tratto del
Fiumetto richiama l'attenzione per la romantica e suggestiva
presenza del "ponte del Principe", fatto costruire nel 1776
dal granduca e così chiamato in suo onore.
Cenni Storici
L'area nota come Parco della Versiliana rappresenta e
costituisce un vero e proprio bosco di circa 80 ettari, le cui
origini sono strettamente correlate alle vicende geologiche
dell'epoca quaternaria, periodo in cui si formò la pianura
versiliese. Su di essa, si insediò la vegetazione erbacea,
arbustiva ed arborea , originando una vasta foresta parallela
al mare che si estendeva da Bocca di Magra sino alle colline
livornesi.
Questa grande selva costiera fu
progressivamente tagliata dall'uomo per far posto alle
coltivazioni: questo processo di riduzione delle superfici
boscose continuò fino alla metà del XII secolo, quando,
nell'anno di fondazione del Borgo di Pietrasanta, precisamente
nel 1255, la foresta passò in proprietà della Comunità, che
pose particolare attenzione al mantenimento di queste selve.
Questa politica di tutela cominciò ad allentarsi nel 1700,
periodo in cui si avviarono tagli di ampie porzioni di
macchia, sino a ridurla ad una stretta fascia lungo la costa,
mantenuta allo scopo di proteggere la città dalla "mal-aria",
che si credeva portata dai venti marini. Tutto questo
territorio subì un processo di appoderamento, cui seguì la
messa a coltura. Agli inizi del XIX secolo, alcuni poderi
vennero ceduti alla famiglia Digerini Nuti e, tra questi, i
terreni a bosco della Versiliana, venendosi a creare così un
complesso agricolo forestale.
Nel 1886 sorse la Villa,
chiamata poi la Versiliana dallo scrittore Renato Fucini, e
l'attività produttiva della tenuta proseguì ininterrottamente
sino agli anni '50, quando subì una forte aggressione non
dovuta all'agricoltura, bensì ad un tentativo di espansione
urbanistica, che veniva a minacciare in maniera forte
l'integrità del bosco della Versiliana.
Il Parco della
Versiliana odierno è il frutto di una lunga lotta, che avrà
per oggetto la salvezza del patrimonio naturale della
Versiliana, con un epilogo insolito nel panorama politico
amministrativo italiano: nel 1980 il Comune di Pietrasanta,
con una spesa di oltre due miliardi delle vecchie lire,
delibera l'acquisto della Versiliana, che diviene così un bene
di tutti.
Questo articolo è tratto dal materiale
pubblicato nel sito ufficiale http://www.laversilianafestival.com.